unisalento-theme-contenuto-della-pagina [Inizio pagina]
News
Inaugurazione della mostra 'Shahr-i Sokhta. Quando il mito diventa storia' - Teheran 27/11/2023
Gli ultimi 7 anni di collaborazione tra l’Università del Salento e il Research Institute of Cultural Heritage and Tourism of the Islamic Republic of Iran (= RICHT), con il fondamentale supporto del Iranian Center for Archaeological Research(= ICAR), hanno intensificato le relazioni tra i due Paesi e, in particolare, lo scambio scientifico tra due gruppi consolidati di ricerca che, in modo diverso, negli ultimi 30 anni, hanno contribuito alla conoscenza dell’Età del Bronzo iraniano. Questa mostra vuole provare a ricostruire le vicende storiche che caratterizzarono il centro del Sistan e presentare le più recenti scoperte archeologiche del sito di Shahr-i Sokhta, precedentemente conosciuto per gli interventi sul campo svolti da M. Tosi iniziati nel 1967. In questa prospettiva, la mostra vuole presentare una sintesi dei risultati raggiunti dalla Missione Archeologica diretta da Mansur Sajjadi sin dal 1997 e illustrare le più recenti scoperte fatte dal Progetto Italiano diretto da Enrico Ascalone e iniziato nel dicembre del 2016. L’idea di dare una dimensione divulgativa e di più ampia fruizione a uno dei siti più importanti dell’intero Vicino Oriente nasce anche dall’esigenza di veicolare e diffondere un messaggio in cui la ricerca scientifica possa essere strumento di condivisione e collaborazione internazionale, valori senza i quali è impossibile, oggi, raggiungere qualsiasi tipo di risultato. La mostra vuole altresì avere anche una finalità didattica che possa avvicinare le nuove generazioni all’archeologia, quella da campo, quella in cui l’amore della ricerca possa superare ogni barriera, ogni difficoltà logistica e ambientale per proiettare le nuove generazioni verso nuove consapevolezze, nuovi entusiasmi attraverso i quali scoprire il valore delle proprie passioni.Il progetto internazionale di studi multidisciplinari a Shahr-i Sokhta dell’Università del Salento, che sfocia nell’interdisciplinarietà, fortemente voluto dal Rettore Fabio Pollice e dai Direttori del Dipartimento che si sono susseguiti (Gianluca Tagliamonte e Raffaele Casciaro), è nato dalla convinzione che si dovessero aggiungere allo studio del sito, nel rispetto di una tradizione di studi pluridecennale, nuove evidenze provenienti dalle più recenti scoperte presso le aree attigue al Sistan iraniano (Jiroft in primis), per creare un nuovo laboratorio di ricerca che fosse mirato non solo alle indagini presso Shahr-i Sokhta, ma, anche, all’elaborazione di una più ampia prospettiva storica che potesse coinvolgere le evoluzioni/involuzioni delle maggiori civiltà del Medio Oriente all’interno di un quadro geografico che comprendesse anche il Golfo Persico, l’Asia Centrale e la valle del fiume Indo. Lo studio dei dati raccolti a Shahr-i Sokhta, da quelli archeologici, a quelli archeo-zoologici, per passare attraverso quelli paleo-ambientali e antropologici, ha rappresentato l’obiettivo iniziale di un percorso che è, appunto, iniziato con l’acquisizione del dato locale, poi successivamente comparato con quello delle regioni attigue.
Sulla base di questa più ampia visione d’insieme, l’Università degli Studi del Salento ha rappresentato e tuttora rappresenta uno straordinario collante tra la tradizione degli studi multidisciplinari e l’innovazione tecnologica. In questo percorso duale, oscillante tra tradizione e innovazione, i laboratori di ricerca di Topografia Antica e Fotogrammetria diretti dal Prof. Giuseppe Ceraudo, Archeobotanica dal Prof. Girolamo Fiorentino, di Archeozoologia condotti dal Prof. Jacopo De Grossi Mazzorin e Prof.ssa Claudia Minniti e Antropologia Fisica dal Prof. Pier Francesco Fabbri hanno rappresentato, assieme alle campagne di scavo svolte, il volano determinante per lo sviluppo delle nostre attività di ricerca. A queste attività svolte dal Dipartimento di Beni Culturali, si sono aggiunte ricerche sviluppate da enti universitari e istituti di ricerca internazionali finalizzate a supportare il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo posti.